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giovedì 17 maggio 2012

Flower ( lavorazioni dei tubi di rame)



Flower


Mi misuro in questi giorni con diverse tecniche,
il fold forming, la patinatura (che sta diventando un po' una fissazione) perchè più non riesco a controllarla e più mi intestardisco, ed i tubi di rame.
Riguardo ai tubi devo dire che è stata una vera impresa! In quanto se volevo acquistare un metro di tubo di rame da 6 millimetri di diametro era un problema perchè viene venduto a rotoli di diversi metri (veramente per me troooppo costoso!) a metratura, dove mi rifornisco di solito, viene venduto il tubo da 12 millimetri di diametro, ovviamente l'ho preso al volo!....Non vi dico a martellarlo!! In pratica ho quasi fatto fuori il mio martello preferito!....


il risultato del tubo è questo:


il bracciale ne è uscito con un'altezza di 2 centimetri


al centro ho inserito con un rivetto un piccolo fiore in lamina di rame,
la brunitura invece l'ho eseguita con la fiamma anzichè con lo zolfo.

Fior di Filo




Fior di Filo
Fiorellini di filo d'argentoQuesti piccoli fiorellini fatti con filo d’argento possono essere utilizzati come charms e come pendenti per orecchini, sono di semplice realizzazione e non richiedono l’utilizzo del saldatore. Possono essere realizzati con filo d’argento, rame, ottone oppure oro.
Tutto ciò che occore è: filo di diametro 1,2 mm e o,5 mm, un martello, pinze.

1 filo d'argento2 piegatura del primo petalo3 piegatura dei petali
Si comincia tagliando un pezzo di filo del diametro 1,2 mm, in un pezzo lungo 14 cm. Poi si piega il primo petalo con l’aiuto delle pinze e si procede creando i successivi. E’ importante cercare di formare i petali della medesima dimensione e con una forma regolare.
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4 i cinque petali, vista frontale5 i cinque petali, vista del retro6 martellare
Una volta modellati i 5 petali, si procede alla martellatura. Se userete la testa del martello piatta il vostro fiorellino resterà piano, se preferite invece un effetto leggermente concavo, usate la testa rotonda.
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7 il fiore martellato8 legatura del nucleo9 perfezionare il centroUna volta terminata la martellatura i petali saranno leggermente deformati e vanno sistemati. Una volta trovata la forma armonica è il momento di preparare il nucleo: con il filo diametro 0,5 mm avvolgete la parte centrale del fiore.
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10 il fiore finito
Ed ecco il fiore finito!

Fold Forming

Fold Forming

Grazie ad Alessia, di Beads&Tricks, ho scoperto l’esistenza di una tecnica di lavorazione del metallo davvero affascinante, il Fold Forming, la “forgiatura delle pieghe”. Si tratta di una tecnica perfezionata a partire dagli anni 80 di cui è maestro e divulgatore Charles-Lewton Brain. A partire da una lastra di metallo, sfruttando le proprietà elastiche del materiale ed attraverso diverse combinazioni di piegatura e forgiatura a martello, si ottengono deformazioni plastiche e volumi tridimensionali di grande impatto scenico; i pezzi così ottenuti possono poi essere usati per la creazione di gioielli o pezzi d’arredo di grande dinamicità.
Io ho scelto di cominciare dalla creazione di una coppia di “gusci” di rame da trasformare in orecchini; affascinata e rapita dall’evoluzione della lastra che si muove sotto il martello, che cambia, muta, prende vita, sono a condividere questa magica esperienza con un tutorial fotografico che spero vi incuriosirà, invogliandovi, perchè no, a provare personalmente l’emozione del Fold Forming.
Innanzi tutto l’attrezzatura che occorre per la creazione del “guscio”: martello, incudine d’acciaio, fiamma per scaldare il metallo, pinze per maneggiarlo quando è incandescente, una tazza d’acqua per il raffreddamento, uno strumento appuntito.
Per agganciare le monachelle e rifinire il “guscio”: cesoie, lima da orafo, trapano o utensile per forare il metallo.
Il procedimento da seguire è molto semplice, ricordate però di usare molta attenzione e prudenza sia nel maneggiare il martello che nello scaldare il metallo; indossate occhiali protettivi e non apprestatevi al lavoro in ambienti dove vi siano bimbi o animali. A lavoro terminato potreste avere angoli di lamina taglienti o pungenti, prestate attenzione e rifiniteli con la lima.
Si ritagliano due lastre di rame, spessore 0.3 mm, di dimensione 6.5 cm x 2.5 cm e le si piega a metà nel senso della lunghezza.
Si riscalda il metallo fino a quando diventa rosso, lo si raffredda tuffandolo nell’acqua fredda e si comincia a martellare.
Appoggiate la lastra sul bordo dell’incudine o del blocchetto d’acciaio, con la piegatura rivolta verso l’esterno, posizionatevi a metà della lunghezza e martellate procedendo dal centro verso le estremità, facendo in modo di colpire la metà della lastra verso la piegatura più della parte superiore. Noterete due cose: il rame inizia subito a incurvarsi, diventando più rigido ad ogni colpo di martello perchè si incrudisce.
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È questo il motivo per cui dovrete riscaldarlo dopo ogni passaggio: i metalli come rame, ottone, argento, oro, si induriscono quando vengono lavorati e, per poter proseguire nella forgiatura ed evitare la spaccatura del metallo, è necessario scaldarli fino ad arroventarli, raffreddandoli poi velocemente in acqua fredda; in questo modo torneranno nuovamente malleabili.
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Le varie fasi di forgiatura proseguono nello stesso modo, martellando e riscaldando, fino al raggiungimento della curvatura voluta.
Già dopo la prima serie di battiture è possibile notare come il metallo inizia a piegarsi e ad assumere una leggera curvatura.
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Per ottenere un risultato simmetrico è necessario martellare la lastra di rame su entrambe le facce; in questo modo si ottiene anche un risultato uniforme dal punto di vista estetico, poichè i segni lasciati dal martello saranno segni decorativi sul pezzo finito.
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A questo punto si pulisce il rame dall’ossido; io ho usato una spazzola d’ottone bagnata con acqua e dentifricio, così da aggiungere una leggera graffiatura all’esterno del pezzo.
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Ora è il momento di aprire il “guscio”: con l’aiuto di uno strumento appuntito, divaricate lentamente il metallo, proseguendo con le mani; mentre allontanate l’uno dall’altro le due pagine, vi renderete conto che il vostro “guscio” segue il movimento curvandosi lungo la linea di piegatura, potete così modellare la forma con le mani e curvare a vostro piacimento la lastra.
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Una volta ottenuta la forma che desiderate, procedete con cesoie e lima ad arrotondare gli estremi e rifinire eventuali linee taglienti.
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Forate la lastra e, usando filo d’argento di diametro 0.8 mm, realizzate le monachelle.

Tecnica wire

Spiegazione in termini tecnici sull'utilizzo dei materiale per la lavorazione della cosidetta "tecnica wire", (letteralmente 'metallo' in inglese)!

Meridiana patinata rame antico


In questo progetto verrà spiegato passo per passo come patinare un oggetto in gesso ed ottenere un effetto di metallo invecchiato. Lo stesso procedimento di patinatura può essere utilizzato anche su oggetti di scagliola, cemento o ceramica.



Abbiamo bisogno di:

  • 1 oggetto in gesso, in questo caso 1 meridiana
  • 1 barattolino di Craft Patine Tinte Base colore rame
  • 1 barattolino di Craft Patine Tinte di Finitura colore verde-azzurro
  • 1 barattolo di Vernice Acrilica Trasparente Opaca
  • 1 spazzolino da denti a setole dure
  • 3 pennelli: 1 a ventaglio, 1 piatto n.16, 1 piccolo a punta fine n.1
  • 1 piattino , anche di plastica va bene
  • carta assorbente da cucina oppure un panno, per pulire i pennelli
  • 1 bicchiere con acqua per lavare i pennelli
  • 1 pennello spugna piccolo
  • 1 pennello per la vernice
  • 1 bastoncino di legno


Innanzitutto spolveriamo bene l’oggetto con un panno, poi mettiamo nel piattino una piccola quantità di Craft Patine Base colore rame (ma prima giriamo bene nel barattolino col bastoncino di legno per miscelare bene il colore) e, se risulta troppo densa, diluirla leggermente con qualche goccia d’acqua. Quindi iniziare a stendere il colore sulla meridiana in modo uniforme,

in modo che il colore sia dappertutto anche sul bordo laterale. Se il colore preparato precedentemente non è sufficiente a completare il lavoro, se ne può preparare ancora in secondo momento perché, non essendo una miscela di più colori, non cambia la tonalità.

Una volta completata la stesura del colore lasciarlo asciugare per alcuni minuti, generalmente il colore impiega circa 15/20 minuti ad asciugare abbastanza da poter continuare il lavoro.

A questo punto mettere in un piattino una piccola quantità di Craft Patine Finitura colore verde-azzurro e diluirla con pochissime gocce di acqua, poi utilizzare il pennello a ventaglio per stenderlo in modo irregolare solo sui rilievi della figura.

In questo modo si dà l’impressione che il rame stia appena iniziando ad ossidarsi perché stiamo dando risalto all’ossido solo sulle parti sporgenti della meridiana. Ovviamente non è tutto qui perché ci sono altri punti che ci interessa ossidare altrimenti non ha un aspetto reale. Quindi mettiamo una piccola quantità di colore sul tampone spugna e iniziamo a tamponare in modo irregolare il bordo della meridiana.

Ora è rimasta di colore uniforme rame solo la parte centrale della meridiana. A questo punto si utilizza lo spazzolino da denti che, con le sue setole dure, ci permetterà di schizzare letteralmente il colore sulla meridiana, per dare l’impressione che l’ossido stia attaccando anche la parte piana.

La patinatura è ormai quasi completa manca un ultimo ritocco: con il pennellino a punta sottile prendere una piccola quantità di colore verde-azzurro e colorare tutti i piccoli buchini e le screpolature che si possono trovare sulla forma, che altrimenti rimarrebbero di colore rame perché non vi arrivano gli schizzi fatti con lo spazzolino. I buchini e le screpolature normalmente sono considerati difetti in un oggetto ottenuto con una forma di gesso, ma in questo caso costituiscono il punto di forza dell'effetto "ossidato".


Quando il lavoro sarà asciugato per bene, potrebbe volerci anche 1 o 2 ore, si procede con la protezione utilizzando la vernice acrilica opaca.

Versare in un piattino un po’ di vernice acrilica opaca e stenderla con un pennello piatto su tutta la superfice. Ripetere l'operazione quando è asciugato il primo strato.


Ecco la Meridiana è pronta per essere collocata su una parete.

BATTI CHE TI RIBATTI ARRIVA NEROMARTE!!

eh si è proprio cosi, battendo un pezzo di lamina di rame, non sapendo ancora cosa avrei voluto far nanscere, mi sono ritrovata con un quadrato ribattuto lasciando in evidenza i solchi del martello...bene mi dicevo è ora la destinazione?? due buchi e.... perle! si ma quale?? umh nere erano li che mi guardavano insieme a tutte le altre trovate in un sacchetto ad un mercatino di cose vecchie...le ho ripulite con aceto..e infilate alla lamina battuta..è uscito lui Neromarte!!! si li ho chiamati cosi in abbinamento al colore delle perle e della serie di martellatura date..sono leggeri e vistosi..e si fanno notare!
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